Il Samsara ( a cui il comune di Gallipoli ha revocato la licenza) e le contestazioni che lo hanno investito hanno accesi riflettori su di un pericolo concreto che gli operatori del turismo balneare possono correre: la contestazione delle attività accessorie .Il caso più eclatante è quello del Samsara a cui viene contestato il fatto che l’attività accessoria sia stata, nella realtà dei fatti, prevalente. La Regione Puglia ha chiarito co una nota che tale attività deve essere limitata come volume nel pomeriggio sino alle 16 e che può svolgersi per quattro ore seguendo delle fascia che va dalle 10 alle 20, appunto, oppure dalle 20 alle 24.” Per la Regione la nota da noi richiesta risultava del tutto inutile, anche perché è tutto chiaro” – dice Mauro Della Valle Presidente di Federbalneari -. La nostra associazione è impegnata su questo fronte perché la contestazione mossa al Samsara mette a rischio l’esistenza stessa dei nostri lidi. Se si contestano le attività accessorie, infatti, si deve giungere a una interpretazione delle stesse quanto più chiara e limpida possibile. Seguiremo questa strada per giungere ad una soluzione che aiuti i gestori, altrimenti come oggi si contesta la prevalenza della musica al Samsara, domani in un altro lido si potrà contestare il bar oppure il servizio ristorazione, o quello del noleggio di canoe. eccetera. Qualsiasi attività accessoria del lido,” in pratica. Durante la discussione in assemblea è emersa chiara non solo la volontà di ottenere delle certezze, ma anche l’impossibilità per i lidi di tornare alla situazione precedente alla sviluppo turistico, quelle in cui per avere un lido bastava un piccolo chiosco, qualche cabina, lettini ed ombrelloni. “ Oggi i turisti chiedono sempre più servizi, chiedono intrattenimento, attività accessorie ed investimenti continui per migliorare tale strutture”, dicono i balneari per i quali tornare indietro sarebbe un vero e proprio suicidio per il comparto del turismo balneare.