RIFIUTI: SENTENZA “RIVOLUZIONARIA” DEL CONSIGLIO DI STATO
Il Consiglio di Stato proibisce qualsiasi limite alla riduzione tariffaria spettante a chi differenzia e ricicla i rifiuti. La sentenza, di pochi giorni fa, è davvero “rivoluzionaria” visto che finora tutti (o quasi) i Comuni italiani si sono rifiutati di ridurre la tassa “in proporzione” di quanto recuperato. In questo modo sono stati scoraggiati gli imprenditori e i cittadini dall’associarsi, investire e impegnarsi nella differenziata e nel recupero. Le ricorrenti crisi nelle città assediate dalla munnezza, nonché il prevalere della criminalità nel sistema della raccolta e delle discariche sono la diretta conseguenza della pretesa dei Comuni di pagare, con gli introiti della Tassa Rifiuti, tutti o quasi gli altri servizi. È il presidente dell’Assobalneari Campania, architetto Antonio Cècoro, a segnalare la sentenza della quinta sezione del Consiglio di Stato (presidente Carlo Saltelli, consiglieri Fabio Franconiero, Raffaele Prosperi, Valerio Perotti, consigliere estensore Alessandro Maggio) che accoglie il ricorso dell’Assobalneari stilato dagli avvocati Luigi Roma e Raffaele Mastrantuono contro il Comune di Castel Volturno. Quest’ultimo riproponeva nel suo regolamento di igiene urbana il limite massimo di esenzione del 40% della TARI (Tariffa rifiuti) imponendolo ad un imprenditore balneare che invece riesce a differenziare e recuperare al 100% i rifiuti del suo stabilimento. Una sentenza del Tar in prima istanza aveva sì condannato il Comune ma anche dichiarato possibile un limite all’esenzione: questo ha suscitato il ricorso (vincente) davanti al Consiglio di Stato, la cui sentenza toglie adesso ogni alibi ai pubblici amministratori e pone le basi per una vera e propria rivoluzione nel tormentato settore dello smaltimento rifiuti. “La fissazione di un limite massimo alla riduzione tariffaria, non previsto dal legislatore, altera il criterio di proporzionalità e non è quindi consentita”, scrive l’estensore della sentenza, con la quale viene annullato il regolamento comunale e si stabilisce – per tutti – la piena osservanza del Testo Unico in materia ambientale (Decreto legislativo 152/2006) nonché degli articoli 174 del Trattato Unione Europea e 15 della Direttiva 2006/12 CE . “Mi aspetto adesso che gli ambientalisti si facciano sentire in tutti i Comuni d’Italia, e che i pubblici amministratori si decidano a rispettare una legge dello Stato e dell’Europa. L’Assobalneari intende promuovere una vasta campagna di informazione e denuncia perché dopo questa sentenza sarà davvero possibile ottenere una soluzione radicale al problema rifiuti” ha dichiarato il presidente Antonio Cècoro. Per ogni chiarimento:
Arch. Antonio CÈCORO Presidente Assobalneari Campania
E-Mail: arch.cecoro@libero.it – presidente@assobalnearicampania.it
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Avv.to Luigi ROMA consulente Legale Assobalneari Campania
E-Mail: studiolegaleluigiroma@gmail.com
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comunicato stampa a cura di ASSOBALNEARI CAMAPANIA