L’Italia sta per regalare 300 km quadrati di mare alla Francia. Con pesca e giacimenti
La Farnesina smentisce ricordando di non aver ratificato il trattato, ma i francesi si muovono unilateralmente
19 marzo 2018 – Un accordo internazionale siglato a Caen il 21 marzo 2015, con il quale il Governo Renzi avrebbe regalato alla Francia decine di miglia di acque territoriali al largo delle coste della Liguria e della Sardegna, torna prepotentemente in cima alla cronaca politica ed economica. L’accordo, prevedente la cessione a titolo gratuito da parte dell’Italia verso la Francia di acque territoriali, era stato giustificato da Gentiloni – allora ministro degli Esteri – come “un atto necessario per aggiornare i confini alla luce della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos) del 1982”, ed è pronto ad entrare in vigore il prossimo 25 marzo.
PESCA E GIACIMENTI – L’atto prevede altresì che le acque territoriali francesi in prossimità della Corsica passino da 12 a 40 miglia, mentre il confine al largo della parte nordoccindentale della Sardegna si allarghi fino alle 200 miglia. Al largo della costa sarda è stata peraltro individuata una grande riserva da 1,4 trilioni di metri cubi di gas e da 0,42 miliardi di barili di petrolio, l’articolo 4 del trattato prevede che sia possibile accedere alla riserva presente sotto il fondale italiano, avviando la trivellazione direttamente dal versante francese. Le navi dei Paesi dell’Unione potranno transitarvi, ma all’Italia non sarà più consentito farvi attività economica (pesca, sfruttamento dei giacimenti naturali, ecc), che rimane appunto esclusivamente in mano alla Francia ma con la protezione ecologia che resta a carico dell’Italia.
IL FRONTE POLITICO – Pur passata la buriana delle elezioni, negli ambienti politici il tema è parecchio caldo. “L’accordo bilaterale del marzo 2015 non è stato ratificato dall’Italia e non può pertanto produrre effetti giuridici” – precisa il ministero degli Esteri – “relativamente alle dichiarazioni di alcuni esponenti politici”. Il riferimento è a Giorgia Meloni, che ha pubblicato sul suo profilo Facebook un post in cui è detto che “In assenza di un intervento del governo italiano, il 25 marzo entrerà in vigore il Trattato di Caen con il quale verranno scandalosamente sottratti al Mare di Sardegna e al Mar Ligure alcune zone molto pescose e il diritto di sfruttamento di un importante giacimento di idrocarburi recentemente individuato”.
Stando alla Farnesina, dato che l’accordo bilaterale del marzo 2015 non è stato ratificato dall’Italia, “i confini marittimi con la Francia sono pertanto immutati e nessuno, a Parigi o a Roma, intende modificarli”. E quanto alla data del 25 marzo, “essa, come informa l’ambasciata di Francia a Roma, riguarda semplicemente ‘una consultazione pubblica nel quadro della concertazione preparatoria di un documento strategico’ sul Mediterraneo che si riferisce al diritto ed alle direttive europee esistenti e che non é volta in alcun modo a ‘modificare le delimitazioni marittime nel Mediterraneo’.
Ma se l’accordo non è mai stato ratificato dal nostro Parlamento, la Francia – vedendo l’ostruzionismo del Parlamento italiano – ha avviato con un semplice decreto una procedura amministrativa unilaterale, nata a sua volta da una consultazione pubblica consentita da Bruxelles. Non è ancora chiaro con quali margini di manovra. L’iter del procedimento scadrà il 25 marzo 2018, allora sarà chiaro se la mancata ratifica da parte italiana è decisiva o se la mossa francese avrà un seguito.
Fonte articolo https://quifinanza.it