Uno stabilimento balneare può impedire l’accesso alla battigia? E può richiedere il pagamento di un pedaggio solo per raggiungere l’acqua? Vediamo tutto quello che c’è da sapere sulle spiagge libere e su quelle date in concessione ai privati.
Chiariamolo subito: la spiaggia è un bene pubblico che appartiene allo Stato anche se è data in concessione agli stabilimenti balneari. La battigia, poi, resta sempre a disposizione di tutti. Abbiamo raccolto le informazioni sulla normativa che regola le spiagge pubbliche e le concessioni agli stabilimenti balneari. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Demanio marittimo? Ecco cos’è
Spiagge e lidi fanno parte del cosiddetto demanio marittimo dello Stato. Significa che sono beni di proprietà dello Stato (oppure di Regioni, Province o Comuni), inalienabili, inespropriabili e destinati a servire i bisogni della collettività. E allora le spiagge private? Lo Stato può affidare le spiagge in concessione ai privati, ma i poteri dei concessionari si scontrano con il limite invalicabile della libera fruizione da parte dei cittadini della battigia.
Battigia, il significato giuridico
Tecnicamente la battigia è “quella parte di spiaggia contro cui le onde si infrangono al suolo, che si estende per circa cinque metri dal limitare del mare”. Questo vale sempre, a eccezione delle spiagge di ampiezza inferiore a 20 metri per le quali l’estensione della battigia può essere ridotta fino a tre metri. Riguardo quest’area della spiaggia, la legge prevede che l’accesso alla battigia sia sempre libero e gratuito, anche al fine di balneazione. Quindi come devono comportarsi i titolari delle concessioni? La legge prevede l’obbligo per i titolari di consentire l’accesso e il transito per il raggiungimento della battigia antistante l’area compresa nella concessione, anche al fine della balneazione.
Stabilimenti balneari: cosa prevede la legge
Se si decide di usufruire dei servizi messi a disposizione di uno stabilimento balneare, quindi di noleggiare ombrelloni e sdraio, questo avviene esclusivamente dietro pagamento. Ma, in tutti i casi, uno stabilimento non può richiedere il pagamento per il raggiungimento dell’acqua, così come per il passaggio e lo stazionamento sopra i cinque metri (o tre) di battigia. Nessun concessionario privato potrà impedire le attività in quest’area della spiaggia, o posizionare oggetti ingombranti come ombrelloni, lettini o sdraio, perché deve essere garantito il libero passaggio.
La normativa sulle spiagge libere
Come detto in precedenza, se si decide di utilizzare ombrelloni e sdraio fornite da uno stabilimento balneare è normale che l’erogazione del servizio avvenga previo pagamento. Ma l’arbitrario divieto o la richiesta di somme di denaro per l’accesso al mare rappresentano a tutti gli effetti un abuso che devono essere segnalati alle autorità competenti. La normativa prevede, inoltre, che gli stabilimenti debbano essere intervallati da spiagge libere, senza che queste vengano relegate a zone meno suggestive o ad aree periferiche del litorale. Ultima, ma non ultima, deve esserci un’adeguata proporzione tra le spiagge in concessione e gli arenili direttamente fruibili, le cosiddette spiagge libere.
Fonte articolo https://www.altroconsumo.it